“Il mondo che ronza – Esperienza di viaggio come autoformazione in Counseling a mediazione naturale” è un racconto per immagini di un cammino solitario nella natura con uno sguardo al mondo esterno e uno al mondo interno.
Ci sono tanti modi di fare un piccolo viaggio. Per quanto mi riguarda quello che qui racconto è un cammino nel paesaggio tra monti e foreste. Il paesaggio è sempre un luogo che si crea in una continua oscillazione tra il dentro e il fuori di noi. Dunque si è trattato di un vagabondare tra immagini, riflessioni, sensazioni, timori ed entusiasmi; tra alberi, fiori, radici, rocce e vento; tra storie dell’uomo e l’indicibile della natura.
Se ci si ferma ad ascoltare il mondo ci si accorge del suo ronzio. In esso ronzano il moscone e l’ape, la sega elettrica e la moto. Tutto ciò che muove sembra ronzare. L’acqua che scorre e le fronde mosse dal vento, le cicale, la corrente nei pali dell’alta tensione, si fondono in un ronzio. Ma è sotto a tutti questi che, talvolta, sembra di avvertirne uno più fondamentale, che tutti gli altri vengono a interrompere.
La mosca irrompe nella stanza deve il bambino è assorto in un silenzio che lo lega al mondo tramite un dubbio informulabile. Il ronzio dell’insetto esplode vicino al volto, ne sfiora naso e orecchie e, così facendo, rompe il silenzio e la noia, richiamandolo forse a quel ronzare che è lo sfondo traslucido di ogni altro rumore.
Serve, forse, silenzio per ascoltarlo. Silenzio dentro e fuori di noi.
Questo momento, replicabile ed esportabile, di auto formazione e aggiornamento nell’ambito del Counseling a mediazione naturale, è durato circa 5 giorni e si è svolto attraversando i confini del Parco regionale del Beigua, in Liguria. Uno dei pochi luoghi in cui l’asprezza delle montagne è protesa sull’orizzonte del mare, forse per dire che siamo d’acqua e di terra, di cielo e di vento.